27-28 agosto 1847

Famiglia ospitante:
locanda

Lat. 38° 15’ 13’’ N
Long. 15° 42’ 55’’ E
36 m s.l.m.

  • 25 agosto
    25 agosto
    “Palmi è una delle tre Sottintendenze della provincia, ed è piazzata a picco sulle sue coste occidentali, proprio di fronte alle Isole Lipari, che, nella forma quasi di file di tazze e piatti capovolti, qui adornano l’orizzonte. […] Verso levante, alte rocce scoscese sporgono sulla città; verso nord, l’interminabile piana di Gioia si estende lontano, e, a sud, Scilla e parte di Mongibello occupano la scena, con il mare blu, Stromboli e il suo arcipelago ad ovest”.
  • 26 agosto
    26 agosto
    “Al di là si apre una grande distesa di mare, con la sola città di Scilla scintillante ai piedi delle sue alte rocce, mentre la pallida Etna, con la sua cima nevosa, chiude questa prospettiva molto bella. Molti sono questi bei frammenti di paesaggio attorno a questo incantevole posto; rocce grigie e oliveti o gai giardini, con la città di Bagnara vista da lontano fra graziosi rami di alberi”.
  • 27 agosto
    27 agosto
    “L’esplorazione e il disegno di Scilla ha occupato tutto il giorno; ma alla fine di esso, a dispetto della favorevole apparenza della nostra locanda, non potevamo avere nulla da mangiare, a parte una vecchia gallina che non era possibile tagliare con coltello e forchetta […]”.
  • 28 agosto
    28 agosto
    “Un gruppo di numerosi osservatori ci ha circondato mentre disegnavamo il castello questa mattina. Queste - disse un vecchio uomo mentre eravamo molto occupati - queste sono tutte persone scelte dal loro governo per raccogliere notizie del Regno nostro; un’asserzione ridicola per gli Inglesi ma non così assurda come può sembrare, se si riflette che la conquista di molti paesi da parte di altri è stata preceduta da osservazioni e ricerche individuali”.
  • 28 agosto
    28 agosto
    “Durante la mattina abbiamo preso una barca per andare alle rocce di Scilla, che apparivano veramente magnifiche, elevandosi sopra la bollente corrente di spumosa acqua blu scura. Ma era troppo movimentato il mare, per un marinaio così cattivo come me, per permettermi di disegnare, così siamo ritornati alla locanda, dove, al momento della nostra partenza, prima di mezzogiorno, c’è stata una grande discussione sul conto: ci furono chiesti dodici ducati, che gradualmente abbiamo ridotto a due, prima di avere lasciato Scilla”.