“La strada da Stignano a Stilo attraversava una selvaggia regione fra catene di montagne, che toglievano ogni veduta del mare […]. Subito è visibile nella sua altura la città di Stilo, e per quanto fosse il crepuscolo, c’era luce abbastanza da intravedere che il generale aspetto prometteva di essere molto pittoresco; situato proprio sotto precipizi perpendicolari, e costruito sopra delle specie di terrazze ad anfiteatro, con le rocce che sporgevano ad ogni estremità e con pittoresche chiese e conventi.
[…] Tante e così squisite sono le bellezze di Stilo, che la decisione della scelta per disegnare una di esse era difficile […].
Nella città di Stilo eravamo costantemente seguiti da non meno di cinquanta o cento persone, sempre con massima fiducia e correttezza. Ricorderemo sempre con infinito piacere la cortese popolazione di Stilo.”