Il 25 luglio del 1847 Edward Lear salpa da Messina e giunge a Reggio, da dove inizierà un tour nella Calabria Ulteriore Prima, che narrerà nel Journals of a Landscape Painter in Southern Calabria (Londra, 1852).
Il viaggio si concluderà il 4 settembre, dopo più di un mese passato tra i paesaggi incantevoli della Calabria estrema, insieme al suo amico Proby e a Ciccio, il fido mulattiere.
I racconti e le immagini di Lear narrano una terra di margine, ai più sconosciuta, spesso ignorata anche dai viaggiatori del Grand Tour che, dal XVII secolo affollano l’Europa continentale. I suoi aneddoti, ricchi di umorismo anglosassone, e i suoi affascinanti disegni, descrivono una terra povera e magicamente incantevole.
Le bellezze di un paesaggio aspro e incontaminato s’intrecciano con la genuina semplicità delle umili genti di Calabria.
Riscoprire e valorizzare tali rare testimonianze significa riappropriarsi di tradizioni e storie remote: ridare il giusto valore a ciò che, agli occhi inconsueti di un ironico straniero, doveva apparire come un prezioso patrimonio storico, paesaggistico e culturale.
È questo lo spirito che ha guidato il progetto Sguardi nuovi per vecchi sentieri. L’iniziativa ha coinvolto 15 studenti del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, 9 studenti dell‘Università “Mediterranea” e 4 Dottorandi di Ricerca dello stesso Ateneo.
Il gruppo di lavoro è stato impegnato in un’esperienza di rilettura e reinterpretazione dei testi e dei disegni di Edward Lear, al fine di produrre strumenti di comunicazione, divulgazione e valorizzazione del territorio e del suo patrimonio culturale.
Delle molte tappe toccate da Lear ne sono state selezionate otto: Bova, Palizzi, Santa Maria di Polsi, Gerace, Stilo, San Giorgio Morgeto, Scilla e Pentedattilo. Pannelli grafici, totem turistici, brochure, dispositivi audiovisivi, canali di divulgazione tramite web e realtà aumentata, hanno consentito di costruire un complesso sistema di fruizione, mirato a molteplici utenze.
I testi di Lear sono stati trascritti in lingua originale, italiano, braille, arabo e grecanico. I disegni sono stati reinterpretati e semplificati, realizzando mappe tattili per non vedenti e ipovedenti, che consentono una fruizione ottimale da parte di utenti fino ad oggi spesso esclusi.
La conservazione della memoria e la sua declinazione in forme e strumenti aggiornati ai tempi, può arginare un lento e inesorabile oblio a cui i “territori posti sul margine” sono spesso esposti.
È un piccolo contributo alla conoscenza e alla valorizzazione della cultura e dei luoghi, che parte dalle giovani generazioni, unica concreta speranza per contenere la marginalizzazione crescente di questo lembo estremo e magico della Calabria.
Reggio Calabria, 10 dicembre 2016
Domenico Mediati